Il libro muto di Bruno Schulz

Mi piace immaginare che di fronte ad una morte violenta, improvvisa, crudele e assurda come la sua, stando alle notizie verbali che hanno ormai consegnato la figura di Bruno Schulz al mito, la natura umana, cioè il fisico e la capacità di elaborazione del cervello, abbiano riscattato la ineluttabile realtà del Vivere.

Così penso che la morte sia stata preceduta da un periodo di atarassia, sia pur breve, quale quello che viene indotto artificialmente tramite anestesia prima di una operazione delicata. Una pausa indolore e incosciente nella quale immagini prive di una correlazione logica scorrono nella mente e distraggono, proponendo l’illusione di una possibile continuità.