• (cat.no. 59) Allegretto, 1996. Acquaforte e acquatinta <br/>lavorata al brunitoio, lastra cm 59 x 85 (foglio cm 70 x 100).
  • (cat.no. 100) Ingresso, 2011. <br/>Acquaforte e mezzotinto, lastra cm 32 x 41 (foglio cm 50 x 70).
  • (cat.no. 101) Mormorio pubblico, 2011. <br/>Acquaforte e mezzotinto, lastra cm 32 x 41 (foglio cm 50 x 70).
  • (cat.no. 115) Oracolo, 2012. Acquaforte e acquatinta su zinco <br/>lavorata al brunitoio, lastra cm 59 x 40 ( foglio cm 80 x 60).
  • (cat.no. 63) Grande rosa. <br/>Mezzotinto stampato a 4 colori, lastra e foglio cm 97 x 42.
  • (cat.no. 123) Voci, 2012. Acquatinta lavorata al brunitoio <br/>e puntasecca, lastra cm 49 x 64,5 (foglio cm 60 x 80).
  • (cat.no. 102) Uomo Uovo. Acquaforte,mezzotinto e puntasecca, <br/>lastra cm 19,7 x 14,8 (foglio cm 40 x 30).
  • (cat.no. 81) I giardini del duca, 2003. Acquaforte, cera molle, acquatinta lavorata al brunitoio e puntasecca, 50 x 32 (foglio 60 x 40).
  • (cat.no. 138) L'offerta, 2014. Acquatinta lavorata al brunitoio su zinco,<br/> lastra cm 29,5 x 39,5 (foglio cm 60 x 81).

Mezzotinto

Il mezzotinto ragiona al contrario della puntasecca e costringe il gesto, che scorre sulla lastra completamente graffiata in ogni direzione, a diventare moderatore. Si esercita con il polso una pressione che smorza le irregolarità con caparbia insistenza e determinazione, per una razionale e delicata ricerca della luce che rivela le forme. Michelangelo potrebbe dire che nel nero ci sono tutte le figure possibili, basta lavorare “a levare”. Ma si faccia grande attenzione: la troppa tecnica uccide l’espressività del linguaggio.